Il titolo di questo post è quello di una novella di Pirandello che mi è sempre piaciuta moltissimo: il ragionier Belluca, impiegato modello e ligio ai propri doveri, conduce per anni una vita di vessazioni e angustie che lo aveva portato ad annullarsi. Un giorno, però, si ribella al suo capufficio, e tutti credono sia malato o impazzito: in realtà, la notte prima, aveva solo sentito un treno fischiare in lontananza, e aveva immaginato la bellezza del mondo che c'era fuori dalla sua vita, quel mondo che aveva dimenticato e che ora invece aveva rinvigorito il suo spirito. Aveva capito che fuori dai suoi problemi c'era qualcosa di bellissimo che lo aspettava, per cui avrebbe ripreso la sua vita di sempre, ma con la certezza di poter evadere e avere del tempo per pensare a se stesso.
Il treno ha fischiato
martedì 5 settembre 2017
Lentamente, nell'ultimo anno, sono scomparsa dal web: ho smesso di leggere, scrivere, interagire. La mia vita è profondamente cambiata in questo lasso di tempo, e non riuscivo a non provare fastidio per questo mondo virtuale, fatto di maschere e vetriolo.
Non che io sia mai stata chissà quale punto di riferimento per il blogging, ma mi sono sentita progressivamente sempre più deprivata del piacere di scrivere per quel piccolo spazio che non era più mio, che invece di farmi stare bene e svuotare la mente non faceva che accrescere la mia ansia e la mia preoccupazione.
Il mio carattere mi impedisce di aprirmi o parlare col cuore in mano, e tenermi tutto dentro non mi ha aiutata, ma un giorno ho deciso che avrei reagito: tutto ciò non era che lo specchio di come mi sentivo nella vita reale. E se prima non credevo che avrei potuto ricominciare, non sapevo se ce l'avrei fatta a investire nuovamente tempo ed energie in qualcosa che tanto somigliava a svuotare il mare con un cucchiaio, ho deciso che avrei dovuto farne un punto di forza, piuttosto che un'ulteriore debolezza.
Il titolo di questo post è quello di una novella di Pirandello che mi è sempre piaciuta moltissimo: il ragionier Belluca, impiegato modello e ligio ai propri doveri, conduce per anni una vita di vessazioni e angustie che lo aveva portato ad annullarsi. Un giorno, però, si ribella al suo capufficio, e tutti credono sia malato o impazzito: in realtà, la notte prima, aveva solo sentito un treno fischiare in lontananza, e aveva immaginato la bellezza del mondo che c'era fuori dalla sua vita, quel mondo che aveva dimenticato e che ora invece aveva rinvigorito il suo spirito. Aveva capito che fuori dai suoi problemi c'era qualcosa di bellissimo che lo aspettava, per cui avrebbe ripreso la sua vita di sempre, ma con la certezza di poter evadere e avere del tempo per pensare a se stesso.
Spero quindi che possiate tornare su questi lidi e che vi possa far piacere continuare a leggermi. Alla prossima!
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Mi fa piacere questo ritorno/ risveglio :) Adoro quella novella di Pirandello, penso che di tanto in tanto dovremmo ascoltare quel treno, ridestarci e prendere il biglietto col nostro nome ;)
RispondiEliminaGrazie :) sono felice che tu condivida il mio pensiero!
EliminaCiao! Ma prima avevi sempre questo blog? Non mi ricordo!
RispondiEliminaCiao cara :) no! Ho cambiato del tutto!
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